Una 24 Ore di Le Mans da ricordare per Cetilar Racing
Alla sua terza partecipazione nella 24 Ore di Le Mans, per il terzo anno di fila il team Cetilar Racing è riuscito a concludere con la Dallara-Gibson numero 47 tecnicamente supportata dalla Villorba Corse quella che è certamente la gara in assoluto più estenuante, ricca di fascino ed importante. Dopo il debutto del 2017 conclusosi con uno straordinario nono piazzamento assoluto ed il settimo della LMP2 e l’edizione dello scorso anno coronata dall’undicesimo posto di categoria, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto ed il rientrante Andrea Belicchi (quest’ultimo alla sua decima presenza nella “maratona francese”) sono stati nuovamente protagonisti di un vero e proprio capolavoro, chiudendo tredicesimi di categoria e diciottesimi assoluti. Sempre guardando a quello che sarà il loro prossimo impegno nel FIA WEC 2019-2010.
Un’edizione della 24 Ore di Le Mans che segna dunque la fine di un ciclo e tutta in crescendo per la squadra italiana, che sin dalle qualifiche aveva puntato sull’affidabilità della vettura, lavorando quasi esclusivamente in ottica gara. Già nelle fasi iniziali, con Sernagiotto autore di una buona partenza dalla 25ª posizione assoluta dello schieramento (P17 di categoria), la Dallara del team Cetilar Racing ha cominciato a recuperare posizioni. Sia lui, che Belicchi e Lacorte, i quali gli sono succeduti in quest’ordine, hanno continuato a viaggiare con un ritmo consistente, collocandosi stabilmente intorno al 13° posto. Tutto ciò nonostante il sottosterzo lamentato nel primo e conclusivo settore durante le fasi iniziali e qualche difficoltà con la pressione delle gomme nello stint d’apertura.
Dopo il primo quarto di gara la situazione è rimasta pressoché invariata e anche la notte è trascorsa senza alcun intoppo. Alle prime ore del giorno l’equipaggio tricolore, “sopravvissuto” alle numerose neutralizzazioni, si è ritrovato nella “top 10” della LMP2, andandosi a collocare a ridosso della 15ª posizione assoluta.
Poi un imprevisto: a poco meno di quattro ore dalla fine, mentre al volante si trovava Belicchi, si è rotto il compressore dell’attuazione del cambio. Un problema risolto nel minor tempo possibile dai meccanici, che hanno subito individuato l’inconveniente. Inconveniente che è costato alla Dallara della Cetilar Racing tre posizioni. Da quel momento in poi le cose si sono nuovamente stabilizzate e tutto è filato liscio fino al traguardo.
“Tre Le Mans su tre portate in fondo con la lotta vera, è davvero un privilegio per pochi – ha commentato Roberto Lacorte – Voglio ringraziare il team. Abbiamo trascorso cinque anni fantastici che rimarranno dentro tutti noi e nella storia del motorsport e dell’endurance. Qui c’è tanta passione, ci sono progetti, ci sono persone che li hanno condivisi. Questa edizione della 24 Ore è un po’ particolare, perché è stata la più combattuta in termini agonistici. I distacchi fin dalle qualifiche sono stati sempre strettissimi e noi siamo rimasti costantemente in lotta per le posizioni “vere”. Abbiamo avuto un problemino nell’ultima parte della gara che ci ha tagliato fuori dalla “top 10”, però va bene così“.
“È sempre un’emozione incredibile. Questa gara è talmente dura che portarla a termine sembra quasi strano – sono state le parole di Giorgio Sernagiotto – Tre su tre è un bel lavoro. Sono contento. I ragazzi della squadra sono stati bravissimi“.
“Sono letteralmente commosso. Questa è stata la mia decima 24 Ore di Le Mans. Non riesco a trovare le parole per esprimere quello che provo dentro“, ha poi aggiunto Andrea Belicchi.
“Siamo contentissimi, perché non capita spesso di fare tre volte Le Mans e di finirla tutte e tre le volte. Ce ne sono successe di tutti i colori, eppure abbiamo visto sempre la bandiera a scacchi. Grazie a tutti i ragazzi della Villorba Cose“, ha commentato il direttore sportivo Christian Pescatori.