Verso Daytona: intervista ad Andrea Belicchi

Super appassionato di Stati Uniti, Andrea Belicchi non vede l’ora di assaggiare l’asfalto del Daytona International Speedway, vero e proprio tempio della velocità a stelle e strisce.

Andrea, cosa provi in questo momento?

Sensazioni magnifiche, perché è la prima vota che partecipo alla 24 Ore di Daytona. C’è molta eccitazione per capire la gara, le sue difficoltà, tutti i vari aspetti che accompagnano un evento così importante e significativo. E poi c’è la voglia di conoscere un circuito molto particolare in cui ho già girato, ma poco, quindi tutto da scoprire.

Gli Stati Uniti per te sono una passione. E un serbatoio di bei ricordi…

Ho corso in più occasioni in America e mi piace molto. Ho partecipato alla 12 Ore di Sebring un paio di volte e anche alla Petit Le Mans, che abbiamo vinto nel 2012 con Rebellion. Ricordi magnifici. E poi si, è vero, ho una grande passione per gli Stati Uniti, mi piace il Paese in generale, l’idea del sogno americano. Nello specifico del motorsport adoro la loro passione per lo spettacolo, anche da parte delle organizzazioni: l’attenzione nel creare lo show per il pubblico, ma anche per i piloti, con gare tenute vive, magari anche a discapito di chi è in testa con un grosso vantaggio… Il risultato è che il pubblico si gode gare vive fino alla bandiera a scacchi, con l’incognita sul risultato finale.

Quali sono le principali difficoltà tecniche di una gara come la 24 Ore di Daytona?

Lo scopriremo fra poco… A livello di affidabilità credo sia molto dura per il motore, perché sui banking vai a full gas per parecchio tempo. Andare a un alto regime di rotazione per tre quarti di giro è una bella sollecitazione per il motore. E poi penso anche agli organi di trasmissione, che soprattutto nel banking possono soffrire, e agli pneumatici, perché alle alte velocità e sul banking si stressano molto. Per noi è una gara nuova, abbiamo diverse ipotesi ma le verificheremo in questi giorni direttamente in pista. 

Verso Daytona: intervista a Giorgio Sernagiotto

Appassionato di motorsport praticamente da sempre, grazie alla passione trasmessagli dal papà Renzo, Giorgio Sernagiotto, 39 anni, può vantare una lunga esperienza che va dai go-kart al vetture gran turismo e ai prototipi. Con Cetilar Racing fin dalla nascita del team, è stato, tra le altre cose, Vicecampione del Mondo Trofeo Maserati e Campione del Mondo Coppa Shell con Ferrari.

Lo scorso marzo la prima corsa in USA ad Austin, ora si torna, ma è una gara diversa, perché è “La Gara”… Che sensazioni provi a un paio di settimane dalla 24 Ore di Daytona?

Dopo Le Mans, la 24 Ore di Daytona è la grande classica, una delle gare che un pilota DEVE fare. Poter essere al via dell’edizione 2021 mi rende felice, orgoglioso e voglioso di ben figurare! Dallo scorso anno ad ora ci è cambiata la vita a tuti, ad Austin nel febbraio scorso il Covid era ancora lontano e non spaventava più di tanto, a ripensarci vengono i brividi. In soli 11 mesi abbiamo rivoluzionato le nostre vite, la nostra quotidianità, il modo di viaggiare e di porsi con gli altri. Anche in termini motorsport è molto diverso, ma la lotta in pista è sempre al massimo!

A livello fisico e mentale, come vi siete preparati? Avete fatto qualcosa di particolare?

Con l’emergenza Covid i calendari 2020 sono stati rivoluzionati e dal giugno scorso non abbiamo praticamente mai staccato quindi fisicamente siamo in forma e subito dopo capodanno abbiamo anche fatto uno stage di preparazione atletica tutti insieme a Pisa. E’ stato molto bello perché abbiamo fatto subito gruppo e nonostante la fatica ci siamo divertiti insieme.

Che idea ti sei fatto della 24 Ore di Daytona? Hai avuto qualche feedback particolare da colleghi piloti?

Da quello che mi hanno buying valium detto alcuni amici piloti, la pista ha 2 anime, una molto lenta e tortuosa detta infield e l’altra iper veloce che è parte dello speedway e la variante bus stop. Quindi dicono che la differenza si faccia sul veloce, mentre sul lento c’è da gestire gomme e sforzi fisici.

Cosa differenzia il motorsport USA da quello europeo, regolamenti a parte?

L’atteggiamento aggressivo e d’attacco è nel DNA dello sport USA. Comportamenti super difensivi con chiusure di traiettoria che si vedono in Europa, negli Stati Uniti d’America non solo vengono sanzionati ma vengono visti come atteggiamenti da deboli. Poi c’è la cultura e il rispetto per tutti coloro che sono coinvolti nello sport, soprattutto in Italia se lavori nello sport (o anche nello spettacolo) sei sempre visto come un eterno bambino, un Peter Pan a cui ci si approccia sempre col sorrisino quasi compassionevole della serie “quando metterai la testa a posto”. In USA invece la professione di sportivo è considerata allo stesso livello di un qualsiasi altro professionista con lo stesso rispetto e lo stesso peso sociale, e questo si rispecchia anche sul coinvolgimento del pubblico che vive e tifa per tutti i piloti in pista.

Vieni da una lunga esperienza nell’endurance condita da quattro 24 Ore di Le Mans con la Dallara LMP2, ma a Daytona sarai un rookie. Quanto conta l’esperienza di Le Mans?

Le Mans è il “Master” dopo l’università, Daytona è l’Univervità, quindi sulla carta sono tranquillo ma… è una pista strana con variabili diverse da quelle a cui siamo abituati a gestire. Le vetture più lente come le LMP3 e le GT3, il banking, sono tutte novità e grazie anche agli spotter le gestiremo al meglio delle nostre possibilità. 

Verso Daytona: intervista a Roberto Lacorte

Uomo abituato alle grandi sfide, che si tratti di sport o di imprenditoria fa poca differenza, Roberto Lacorte non vede l’ora di assaggiare l’asfalto del Daytona International Speedway, ultima esperienza in pista con la Dallara di classe LMP2 numero 47. Da giovedì sarà in Florida, prima per il ROAR (Roar Before the Rolex 24) e poi, nel week end del 30-31 gennaio, per la leggendaria 24 Ore di Daytona (Rolex 24), con Cetilar Racing nuovamente unico team italiano impegnato nell’ambito dei prototipi.

Lo scorso marzo la tua prima esperienza in pista negli Stati Uniti, ad Austin. Ora si torna in America, ma è una gara diversa, perché è “la Gara”… Che sensazioni provi a un paio di settimane dalla 24 Ore di Daytona?

C’è la curiosità di andare a correre una 24 ore in stile americano, con logiche, regolamenti, atmosfera, tutto completamente diverso da come siamo abituati. Anche la gestione tecnica, cambia molto. E’ un’esperienza in cui volevamo cimentarci per scoprire qualcosa di nuovo, e sarà molto utile. Poi c’è comunque la voglia di tornare a correre, fortissima. E farlo con un equipaggio allargato con l’innesto di Antonio Fuoco, è ancora più stimolante anche per noi, un nuovo modo di misurarsi con un pilota giovane e veloce.

Perché la scelta è caduta su di lui? Che impressione hai avuto dopo il vostro primo incontro?

Perché prima di tutto è molto veloce e lo ha dimostrato sempre, in qualsiasi categoria ha corso. Antonio mi è stato consigliato fortemente da Amato Ferrari, è una combinazione perfetta con noi e siamo molto felici di averlo in squadra. E’ una persona gradevolissima, molto preparato e accurato in tutto ciò che fa, un professionista vero. 

Sarà l’ultimo ballo con la Dallara #47: in questo momento qual è il sentimento che prevale? 

La gioia di farla correre in un ambiente sulla carta più confortevole per le sue caratteristiche. Abbiamo sempre incontrato molte difficoltà, a causa della sua scarsa downforce, ma a Daytona serve meno, c’è bisogno di tanta velocità e su questo non siamo messi male. Quindi correre in condizioni in cui possiamo dire la nostra, su una pista che sposa bene la nostra macchina e ci mette in condizioni di confrontarci con gli altri, è un grande stimolo. 

Quali sono, tecnicamente, le difficoltà principali di una gara come la 24 Ore e di un circuito come Daytona?

Ogni pista ha le sue caratteristiche, Daytona ha un banking tra i più ripidi al mondo, che arriva fino a 31°. Bisogna adattarsi in fretta, perché è una condizione totalmente differente rispetto ai nostri circuiti, c’è un forte schiacciamento verticale oltre alla g-force laterale. E poi c’è il traffico, complicato da gestire perché la pista è piccola in confronto a Le Mans e le macchine sono comunque tante. Dovremo abituarci all’ausilio degli spotter, altra cosa nuova per noi e altra componente americana con cui dobbiamo fare i conti.

Pensi che Daytona per Cetilar Racing possa essere la prima e ultima gara nel circuito IMSA?

Mai dire mai… Il sogno è fare anche le altre gara di durata del campionato endurance, ma vogliamo fare una cosa alla volta. Partiamo dalla gara più importante, per conoscere e vivere un modo di correre che è molto affascinante, e poi vedremo. Intanto dopo Daytona tutto il focus di Cetilar Racing sarà sul progetto LMGTAM nel WEC. Quindi, al momento, c’è davvero poco spazio per altri pensieri…

A Daytona per la Rolex 24, ultimo atto con la Dallara 47

Il team Cetilar Racing si prepara per affrontare una nuova sfida, facendo il suo debutto nella 24 Ore di Daytona che si disputerà l’ultimo fine settimana di gennaio. La gara della Florida, che è anche il primo appuntamento del calendario 2021 dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship, segnerà l’ultima apparizione ufficiale della Dallara LMP2 n.47 della squadra di Roberto Lacorte, subito dopo l’impegno nel FIA WEC conclusosi il mese scorso con la 8 Ore del Bahrain e quattro consecutive partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans.
La “Rolex 24 at Daytona” verrà preceduta dal Roar before the Rolex 24, ovvero i giorni di test ufficiali in programma dal 22 al 24 gennaio. Sarà in questa occasione che il team Cetilar Racing scenderà per la prima volta in pista sul famoso Speedway americano, dove sarà presente con un equipaggio top. Ad alternarsi sulla vettura della factory emiliana sempre gestita dalla AF Corse, ci saranno lo stesso Roberto Lacorte ed i riconfermati Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi. Assieme a loro una “new entry” assoluta che risponde al nome di Antonio Fuoco. Il giovane pilota di Cariati, 24 anni, legato alla Ferrari, nel 2020 campione italiano Gran Turismo Endurance, con un trascorso importante nella GP3 Series e nel FIA Formula 2 con i colori FDA (Ferrari Driver Academy), fa anche lui il proprio esordio nella gara di Daytona, alla pari di Lacorte, Sernagiotto e Belicchi.
Anche in questa occasione, Cetilar Racing sarà l’unico team tutto italiano al via nella categoria Sport Prototipi. Un orgoglio tricolore, come lo è stato nel FIA WEC e alla 24 Ore di Le Mans. Il tutto nell’ottica di un cambiamento radicale, che verrà presto ufficializzato, con un programma inedito di altissimo livello sempre nell’ambito del Mondiale Endurance.
La prossima edizione della “Rolex 24 at Daytona” sarà anche la cinquantanovesima. Un traguardo importante per la classica endurance a stelle e strisce, che rappresenta uno degli eventi motorsport di maggior rilevanza nel contesto delle gare americane e non solo.
Nonostante le difficoltà incontrate in questi quattro anni con una vettura che non ci ha fatto correre ad armi pari con gli altri, la partecipazione a Daytona rispecchia il mio personale modo di affrontare le competizioni, con spunti di entusiasmo, novità e la consapevolezza di poter fare un buon risultato. Questo perché Daytona è un circuito che per la nostra Dallara non è così sfavorevole come quelli incontrati nel WEC, insieme al fatto che utilizzeremo pneumatici che sembra lavorino meglio con la nostra macchina. In più con l’inserimento di un pilota giovane come Antonio Fuoco, fresco di test Formula 1 ad Abu Dhabi, dove ha confermato di essere molto veloce – ha commentato Roberto Lacorte – Sono elementi che ci caricano di entusiasmo e di giustificate aspettative per Daytona“.
Sarà la mia prima esperienza in una gara di 24 ore, con il team Cetilar Racing ed anche la prima volta al volante di una vettura LMP2. Per questo sarà importante per me sfruttare al massimo le giornate di test che precederanno la gara, per capire bene la macchina ed il format del weekend – ha aggiunto Antonio Fuoco – Sono molto contento di questa occasione. Voglio ringraziare Roberto [Lacorte] per questa opportunità e sono sicuro che riusciremo ad ottenere insieme degli ottimi risultati”.

Il report finale della 8 Ore del Bahrain

Una stagione regolare, la prima per il team Cetilar Racing nel Mondiale FIA WEC, quella che si è conclusa oggi in Bahrain. Nonostante un’evidente difficoltà tecnica della Dallara n.47 LMP2 nei confronti della concorrenza, l’unica squadra “all made in Italy” al via della categoria Sport Prototipi è riuscita a portare al traguardo tutte le otto gare del calendario centrando anche il settimo posto nella classifica riservata ai Team. Nella 8 Ore che si è disputata sul circuito di Sakhir, Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Andrea Belicchihanno potuto ancora una volta vedere la bandiera a scacchi, pur concludendo in fondo per una serie di vicissitudini avute negli ultimi 60 minuti. Un risultato comunque positivo il fatto di essere giunti sino alla fine più che dignitosamente, se si considera che questa per la vettura della factory emiliana gestita dalla AF Corse era la pista in assoluto più ostica. E a tutto ciò va anche aggiunto un doppio imprevisto finale. Prima una sosta extra, a circa mezzora dalla conclusione, per l’esplosione di un disco dei freni. Poi la rottura dell’alternatore a 15′ dallo scadere del tempo. Immediato in entrambi i casi l’intervento degli uomini della squadra gestiti dal capo meccanico Mario De Laurentiis, che hanno limitato al massimo la perdita di tempo. “Sapevamo che questo è il circuito dell’intero circus mondiale che meno si addice alla nostra Dallara. Abbiamo disputato una gara tutta incentrata sulla costanza ed il ritmo – ha commentato Lacorte, autore del conclusivo stint di guida che lo ha portato a vedere l’ultima bandiera a scacchi di questo 2020 – Nelle fasi iniziali la pista era parecchio sporca di sabbia, portata questa mattina dal vento. Una gara fisicamente dura, con un caldo torrido, per di più su un tracciato particolarmente guidato“.
Abbiamo tirato fuori il massimo da quello che disponevamo a livello tecnico, girando sul passo che ci aspettavamo, senza fare alcun errore. Un finale di stagione sicuramente positivo per noi“, ha aggiunto Sernagiotto. “È stata una gara molto sofferta. Abbiamo dovuto gestire bene le gomme. La pista sapevamo che era per noi la più dura del Mondiale. Abbiamo fatto una fatica incredibile, stringendo i denti dall’inizio alla fine e dando come sempre il meglio. La rottura del disco dei freni e poi il problema all’alternatore ci hanno fatto perdere del tempo, non impedendoci fortunatamente di proseguire – ha commentato Belicchi – Complimenti a Roberto [Lacorte], che ancora una volta ha fatto veramente bene. Sono sicuro che in futuro, con una squadra così, potremo raccogliere dei risultati importanti“. Dall’esordio di Silverstone 2019, l’avventura del team Cetilar Racing nel Mondiale ha vissuto tanti momenti difficili, ma altrettanti straordinari. E tra questi c’è senz’altro il sesto posto di classe ottenuto proprio in Inghilterra ed il quinto messo a segno nella 6 Ore di Spa-Francorchamps lo scorso agosto, migliore risultato in assoluto. Ma anche la quarta partecipazione consecutiva alla 24 Ore di Le Mans, conclusasi con il decimo posto di classe ed il 14° nella classifica generale su un totale di 59 vetture al via. Nonostante le difficoltà del momento, il team Cetilar Racing ha voluto tenere fede al proprio impegno prendendo parte anche a questo conclusivo round svoltosi in Bahrain, su un tracciato appunto non “amico”. Il tutto nell’ottica di un 2021 ricco di novità che verranno presto annunciate. Fra queste anche la partecipazione alla prossima edizione della 24 Ore di Daytona, che si disputerà alla fine di gennaio e segnerà anche l’ultima apparizione della Dallara LMP2 by Cetilar Racing. “La Dallara da qui volerà direttamente nei Usa, a Daytona – ha spiegato Lacorte – Correremo in un campionato con un regolamento completamente differente, che va incontro alle caratteristiche della nostra vettura“.

Domani in pista per l’ultima gara del FIA WEC 2019-2020

Sesto tempo della classe LMP2 ed ottavo assoluto in Bahrain, nell’ultima qualifica del Mondiale FIA WEC, per la Dallara n.47 del team Cetilar Racing divisa da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi.

Dopo avere dovuto cambiare il motore (che era lo stesso impiegato nella 24 Ore di Le Mans) al termine delle libere di giovedì, ed avere concluso questa mattina in quinta posizione la terza ed ultima sessione, la vettura del team “all made in Italy” gestita da AF Corse ha confermato un passo regolare.

L’obiettivo sarà comunque puntare a fare bene nella 8 Ore che prenderà il via domani alle 14 (le 12 in Italia) e che segnerà l’epilogo di una stagione che è anche la prima per il team Cetilar Racing nella serie iridata.  

Diretta Tv sia sulla piattaforma satellitare Eurosport (e sul web su Eurosport Player) che su SportItalia, nel digitale terrestre.

In Bahrain per l’ultima gara del FIA WEC 2019-2020

Cala il sipario questo fine settimana sul Mondiale FIA WEC, che approda per la seconda volta sul circuito di Sakhir (Bahrain), in occasione dell’ottavo e conclusivo appuntamento di una lunghissima stagione che ha preso il via da Silverstone, a settembre 2019. 

Al via il team Cetilar Racing, unica squadra al cento per cento “made in Italy” presente nella categoria Sport Prototipi, che schiererà come di consueto nella LMP2 la Dallara n.47 gestita dalla AF Corse ed affidata al consolidato equipaggio composto da Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi

A distanza di un mese e mezzo dalla quarta partecipazione consecutiva alla 24 Ore di Le Mans, conclusasi con un eccellente decimo posto di classe ed il 14° assoluto su un totale di 59 vetture in pista, il team Cetilar Racing arriva nel Golfo Persico con l’obiettivo di concludere in maniera più che dignitosa un’annata difficile per differenti motivi. Il tutto nell’ottica di un impegno futuro: una nuova sfida, con nuovi stimoli, forti di un’esperienza importante prima nell’European Le Mans Series e poi, appunto, nel Mondiale FIA WEC, verso cui saranno nuovamente concentrati tutti gli sforzi della squadra di cui Roberto Lacorte, oltre che pilota, vera anima trainante.

Siamo pronti a dare come sempre il meglio di noi stessi per questo ultimo round del Mondiale Endurance, ma con il pensiero rivolto a quello che sta succedendo in Italia e nel resto del mondo – spiega Lacorte – La situazione purtroppo non è facile ed è un peso da portare addosso, quando si è impegnati in un evento sportivo come questa 8 Ore del Bahrain. Però siamo qui, per rispettare un programma e un campionato che alla fine, superando ostacoli anche piuttosto complicati, siamo comunque riusciti a portare verso la conclusione. Spero che con questa gara si possa dare un po’ di serenità e distrazione agli appassionati di motorsport che in questo momento, in un modo o nell’altro, stanno vivendo una quotidianità complicata. Il mio pensiero, e quello di tutto il team, è rivolto a loro e a chi lotta in prima fila per combattere questa pandemia”.

La 8 Ore di questo weekend sarà la seconda che si disputa nell’arco della stagione 2019/2020 in Bahrain, dove lo scorso dicembre il team Cetilar Racing (attualmente settimo nella classifica riservata alle squadre) conquistò un nono piazzamento nella LMP2. In quella occasione per Lacorte e Sernagiotto si trattò del proprio debutto sul circuito di Sakhir, su cui Belicchi viceversa aveva in precedenza già corso.

Sarà il primo turno di prove libere di giovedì pomeriggio a dare il via al programma del fine settimana. Venerdì si svolgeranno altre due sessioni di libere e, dalle 18.30 (le 16.30 in Italia) le qualifiche. Sabato alle 14 locali (le 12 in Italia) prenderà il via la gara, che verrà trasmessa in diretta Tv sia sulla piattaforma satellitare Eurosport che su SportItalia, nel digitale terrestre.

Cetilar Racing in pista a Monza nella F4 tricolore

Cetilar Racing approda nella Formula 4 tricolore. Dopo l’impegno nel FIA WEC e nella 24 Ore di Le Mans, nel kart (con il progetto Cetilar Performance lanciato all’inizio dello scorso anno e dedicato ai giovani) ed un’apparizione nell’edizione 2020 del Rally Dakar al fianco del fuoriclasse spagnolo Fernando Alonso, il brand tutto italiano entra ufficialmente nel mondo delle monoposto.

A Monza, questo fine settimana, il marchio Cetilar Racing sarà presente sulla vettura del team AKM Motorsport by Antonelli che verrà affidata al sedicenne Taylor Barnard. L’inglese, in arrivo proprio dal kart, in cui ha militato a livelli internazionali con i colori di Kart Republic, il team che fa capo a Dino Chiesa (colui che tra i tanti ha scoperto anche Lewis Hamilton e Nico Rosberg), sfoggerà sulla propria monoposto una livrea Cetilar Racing del tutto simile a quella che contraddistingue la Dallara LMP2 n.47 con la quale Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi sono presenti nel Mondiale Endurance. Un impegno nel segno della continuità, che estende ulteriormente il raggio d’azione di Cetilar Racing nel motorsport.

Sul circuito brianzolo, Barnard farà la sua seconda apparizione nella serie powered by Abarth, dopo aver debuttato con la squadra di Marco Antonelli nel precedente round del Mugello, impressionando tutti positivamente e conquistando subito come miglior risultato un undicesimo posto su un totale di 29 piloti in pista.

“Non posso che essere onorato del fatto che un marchio così prestigioso come Cetilar Racing abbia deciso di supportare il nostro impegno e quello di Taylor Barnard nella Formula 4 – ha commentato Marco Antonelli – Sono inoltre felice di stringere questa partnership con Roberto Lacorte, che è prima di tutto un super sportivo e un grande appassionato di motori: il suo entusiasmo è realmente contagioso e sarà un’ulteriore spinta a dare il 100 per cento nel weekend in pista a Monza”.

“Cetilar Racing nasce dalla passione e dall’amore per il motorsport, che ci spinge a credere e a sostenere progetti con obiettivi chiari e condivisi. La partnership con AKM Motorsport by Antonelli per supportare Taylor Barnard, rientra perfettamente in questi termini, – ha aggiunto Roberto Lacorte – perché coinvolge importanti personalità del motorsport che sono animate dallo stesso spirito. E dalla stessa passione”.

“Siamo contenti di poter dare a Taylor, insieme a Cetilar Racing e a AKM Motorsport, la possibilità di affrontare questo importante passo della sua crescita professionale – ha concluso Dino Chiesa – Oltre ad essere un pilota molto veloce, è un ottimo ragazzo che merita l’attenzione di chi ama il motorsport. Sarà un piacere vederlo correre a Monza con colori così importanti come quelli di Cetilar Racing”.

Il weekend di Monza inizierà ufficialmente venerdì con i due turni di prove libere. Sabato sono in programma le due sessioni di qualifica e la prima delle tre gare di 30 minuti più un giro che scatterà alle 15.15. Domenica Gara 2 prenderà il via alle 10, mentre Gara 3 alle 15.50.

On line il corto sulla 24 Ore di Le Mans

Un’edizione della 24 Ore di Le Mans a porte chiuse, quella che si è disputata due settimane fa e che ha visto il team Cetilar Racing prendere parte alla classica gara de La Sarthe per il quarto anno consecutivo, tagliando ancora una volta il traguardo, per la quarta volta di fila. 

In un’atmosfera per molti aspetti surreale, Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto hanno disputato a loro volta per la quarta volta quella che è una delle gare più ricche di fascino e storia. Undici presenze invece per Andrea Belicchi, che ha completato l’equipaggio della Dallara LMP2 n.47 gestita dalla AF Corse

Alla fine per l’unica squadra tutta italiana nella categoria sportscar al via di questa 88ª 24 Ore di Le Mans, penultimo appuntamento del Mondiale FIA WEC2019/2020, è arrivato un piazzamento nella top-10 di classe. 

Un decimo posto finale nella LMP2 che è un risultato straordinario, specialmente se abbinato al 14° piazzamento assoluto, ottenuto su un totale di 59 vetture al via

Nei 15 minuti e 58 secondi del video autorealizzato da Cetilar Racing, si parla delle sensazioni di correre senza pubblico sugli spalti, pur respirando il tifo dei tanti sostenitori da casa; si condividono le emozioni di una gara unica, di una sfida straordinaria di uomini e mezzi. 

Un video che può essere visualizzato qui, ma anche scaricato e liberamente condiviso sui social e siti internet.

24 Ore di Le Mans 2020: una top ten che vale oro

Quattro su quattro per il team Cetilar Racing. La squadra tutta italiana (l’unica “all-made in Italy” nella categoria Sport) ha calato il poker di edizioni concluse consecutivamente nella 24 Ore di Le Mans, penultimo appuntamento del Mondiale FIA WEC e indubbiamente l’evento più importante di tutta la stagione.  

Un decimo posto finale nella classe LMP2 che rappresenta un risultato straordinario per l’equipaggio formato da Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi, i quali si sono alternati al volante della Dallara n.47 gestita dalla AF Corse.

Un’edizione numero 88 della 24 Ore di Le Mans (disputatasi per la prima volta nella storia a porte chiuse) estremamente regolare per il terzetto del team Cetilar Racing, che ha concluso inoltre 14° assoluto su un totale di 59 vetture al via, risalendo sette posizioni rispetto al 17° tempo di categoria ottenuto al termine di una qualifica comunque molto positiva. 

A tagliare il traguardo è stato Belicchi, dei tre il pilota con maggiore esperienza, alla sua undicesima partecipazione nella classica del circuito de La Sarthe, la prima in cui ha avuto appunto l’onore di condurre la sua vettura nell’ultimo stint di guida fino alla bandiera a scacchi. Viceversa, a prendere il via della gara, alle 14.30 in punto di sabato pomeriggio, era stato Sernagiotto, che alla pari di Lacorte, che lo ha rilevato al volante, ha immediatamente imposto un buon ritmo che è proseguito senza sbavature e senza particolari problemi di sorta. 

Prendere la bandiera per la prima volta dopo 11 edizioni disputate è stata un’emozione bellissima. Un’emozione a cui va aggiunta quella nel vedere la gente che si arrampicava sui muri all’esterno della pista per salutarci – ha spiegato dopo l’arrivo un commosso Andrea Belicchi – Siamo stati molto bravi tutti, come sempre, e sicuramente meritiamo anche di più”. 

Ho guidato in totale per circa dieci ore. Sono molto contento ed anche onorato che il team mi abbia dato la possibilità di rimanere al volante per così tanto tempo – ha commentato Giorgio Sernagiotto – Ho spinto tanto e non ho fatto errori. È stata la mia Le Mans più dura in assoluto perché il livello della competizione era altissimo, con avversari che ormai da anni usano le Oreca e quindi hanno un livello di preparazione straordinario. Noi, con la nostra “cenerentola”, siamo comunque riusciti a rimanere nel gruppo. E ciò secondo me rappresenta quasi una vittoria. Arrivare decimi di LMP2 e quattordicesimi assoluti sinceramente non me l’aspettavo e molto del merito va a noi piloti e alla squadra che, nonostante tutto, nonostante una concorrenza dal punto di vista tecnico schiacciante, ci abbiamo sempre creduto”. 

Sfido qualsiasi pilota a guidare la Dallara come la guidano Andrea e Giorgio. Abbiamo dei ragazzi che credono nel progetto, che vanno forte come dei missili e che non sono stati ripagati adeguatamente dal mezzo– ha aggiunto Roberto Lacorte – Un risultato, quello di oggi, conquistato con il coltello tra i denti, con tanta fatica e sudore, frutto del grandissimo lavoro di tutto il team e soprattutto dei piloti. Siamo stati molto regolari e soprattutto veloci. Un mix di elementi che ci hanno consentito di concludere ancora una volta nella top-10”. 

Il prossimo impegno adesso per il team Cetilar Racing sarà quello della 8 Ore del Bahrain, in programma il 12, 13 e 14 novembre, che chiuderà il calendario iridato 2019/2020.