Cetilar Performance torna virtualmente in “pista”. La scorsa settimana, i protagonisti del programma giovani di Cetilar Racing hanno effettuato una sessione di training mentale e fisico presso Formula Medicine, ovvero l’eccellenza in tema della preparazione dei piloti.
Un punto di riferimento, quello di Formula Medicine, per il progetto Cetilar Performance, nuova realtà che è stata ufficializzata lo scorso marzo a Sarno, ponendosi come obiettivo la crescita degli “young driver” nel senso più esteso del termine. Una realtà che oggi coinvolge “brand” di assoluto primo piano nell’ambito del motorismo tricolore. Da Cetilar Racing appunto, per proseguire con Dallara, Freem, Kart Republic, Team Driver, Italian F4 Championship powered by Abarth, WSK Promotion e la stessa Formula Medicine.
È stata proprio la struttura di Viareggio che fa capo al dottor Riccardo Ceccarelli ad ospitare i tre piloti selezionati per il progetto, ovvero lo svedese Joel Bergström e gli italiani Sebastiano Pavan e Alfio Spina, giovanissime promesse del karting internazionale. Presenti, assieme a loro, anche Mark Kastelic, Nicola Lacorte, Lorenzo Patrese e Santiago Trisini, tutti in arrivo anch’essi dal kart.
Il loro impegno si è svolto su tre giorni, prendendo sempre come obiettivo la crescita professionale e soprattutto umana, elemento di fondamentale importanza per Cetilar Performance, come sottolineato da Roberto Lacorte, pilota del team Cetilar Racing e vicepresidente dell’azienda PharmaNutra, che attraverso il marchio Cetilar sostiene questo inedito programma di sviluppo e di “mentorship” dedicato ai più giovani.
Ogni giornata era suddivisa in due parti, iniziando con un allenamento mentale di gruppo, in cui si è lavorato principalmente sull’abilità di velocità del cervello, coordinazione neuromuscolare, concentrazione, approccio mentale alla performance e gestione delle tensioni muscolari. Dal punto di vista atletico sono state svolte sia delle sessioni in palestra rapportate all’età (quindi lavoro di coordinazione e destrezza, il tutto a corpo libero su superfici instabili), che delle attività in esterno allo scopo ludico, per cominciare ad applicare alcuni concetti mentali. Per esempio nel “parco avventura”, dove si doveva completare a piedi un percorso su delle piattaforme sopraelevate anche di una decina di metri, confrontandosi con la rigidità muscolare causata dalla tensione. L’obiettivo era cercare di affrontare questa prova nel modo più rilassato possibile, che poi è la stessa cosa che ognuno dei piloti deve fare sul go-kart. Quindi si è proseguito con un allenamento all’aperto ed una sessione di pugilato, sport perfetto per lavorare in condizioni di frequenza cardiaca alta e stanchezza fisica, dovendo però mantenere al contempo una lucidità mentale, una concentrazione e un controllo delle rigidità muscolari tali da non stancarsi in tempi brevi.
“Siamo rimasti soddisfatti nel ritrovare un gruppo di ragazzi maturi, professionali ed educati, che si sono impegnati pienamente nelle attività in cui li abbiamo coinvolti. Il nostro obiettivo era intanto quello di farli divertire, “regola” di fondamentale importanza vista la loro giovane età. Però, allo stesso tempo, trasmettendogli dei concetti; il che sta alla base del mental training, per capire anche qualcosa di loro, individuandone in ognuno delle caratteristiche. Quindi imparare, ma divertendosi”, ha spiegato Alessio Erra, fisioterapista di Formula Medicine.
“Il primo campus estivo in Formula Medicine, ci ha consentito di valutare in prima persona quanto i piloti del nostro progetto siano coinvolti nel percorso che abbiamo creato ad hoc per loro”, ha dichiarato Roberto Lacorte, appena rientrato da una sessione di test al Paul Ricard con la nuova Dallara di classe LMP2 con cui affronterà il prossimo Mondiale Endurance. “Questa è solo la prima parte di una strada ancora lunga e il bello deve ancora venire, quando avremo modo di vedere sul campo i frutti del nostro lavoro”.
“I ragazzi si sono impegnati, hanno vissuto questa tre giorni con serietà e pieno coinvolgimento e si sono anche divertiti, un aspetto che teniamo sempre in considerazione vista la loro età”, ha aggiunto Giorgio Sernagiotto, pilota Cetilar Racing e responsabile del progetto Cetilar Performance. “Attraverso queste attività cerchiamo di dargli delle solide basi su cui costruire il proprio futuro. E non solo dal punto di vista agonistico. Perché, prima di tutto, a noi interessa che crescano come persone, come uomini. E pur potendo contare tutti su famiglie molto presenti, cerchiamo di dare loro il nostro piccolo contributo mettendogli a disposizione la competenza dei nostri partner e basando il lavoro su valori sani e sostanziali di crescita”.
Intanto è già in preparazione il secondo “step” del programma, che prevederà un’attività ancora pià attinente alla guida e all’impegno in pista.