Roar before the Rolex 24: nono posto per Cetilar Racing

Inizia con una qualifica positiva la 24 Ore di Daytona per il team Cetilar Racing. Al termine del Roar before the Rolex 24, valevole quale sessione di qualifica per la grande classica della Florida in programma il prossimo fine settimana (26-29 gennaio), prima prova della serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship, è stato Antonio Fuoco a piazzare nella top-10 della GTD la Ferrari 296 GT3 numero 47 tecnicamente gestita dalla AF Corse.

Il pilota cosentino, che si alterna al volante della nuova vettura di Maranello con Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e il nuovo arrivo Alessandro Balzan, ha chiuso con il responso di 1’48″309, collocandosi al nono posto su un totale di 24 equipaggi al via nella stessa classe.
Sappiamo che la qualifica qui a Daytona non è importante al cento per cento, perché parliamo di una gara molto lunga. Cercheremo di migliorarci per la prossima settimana“, ha commentato Antonio Fuoco.

Una quinta fila “virtuale” (di fatto quella della classe GTD) quella del team Cetilar Racing per questa edizione 2023 della Rolex 24 at Daytona, dove di sicuro giocherà l’esperienza del team, di AF Corse e dei piloti, tutti con un bel background nella long-endurance americana.

La 24 Ore di Daytona, primo dei quattro appuntamenti del campionato a stelle e strisce (che include anche la Mobil 1 Twelve Hours of Sebring, la Six Hours of The Glen e la 10-Hour Motul Petit Le Mans di Road Atlanta), entrerà nel vivo giovedì con le prime tre sessioni di prove libere, mentre un ulteriore turno è in programma venerdì. Sabato 28, alle 13.40 ora locale (le 19.40 italiane), il via della gara.

A Daytona per il primo appuntamento dell’IMSA 2023

Cetilar Racing si appresta a tornare in pista con un pieno di novità, riconfermando anche per il 2023 la propria partecipazione a stelle e strisce nella serie Michelin Endurance Cup che si disputa nel contesto dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship. Un impegno che la squadra tutta italiana – vettura, piloti e gestione tecnica sempre by AF Corse – affronterà nella classe GTD con la nuova Ferrari 296 GT3 (come sempre contraddistinta dal numero 47), erede della 488 GT3 Evo 2020 schierata con successo nel corso della passata stagione.

Quattro gli appuntamenti, cominciando dalla Rolex 24 at Daytona (26-29 gennaio), per proseguire con la Mobil 1 Twelve Hours of Sebring (15-18 marzo), la Six Hours of The Glen(22-25 giugno) e per concludere la 10-Hour Motul Petit Le Mans di Road Atlanta (11-14 ottobre).
Un ricco plateau, che verrà preceduto dalla Roar Before the Rolex 24 in programma questo fine settimana (20-22 gennaio), valevole come qualifica per la grande classica della Florida che si svolgerà appena sette giorni dopo.
A Daytona, il team Cetilar Racing si presenterà con un equipaggio parzialmente inedito. Assieme ai confermati Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, ci sarà per l’occasione Alessandro Balzan. Il veneto, da anni ormai protagonista delle gare americane, è anche da tempo legato alla squadra “all made in Italy” di cui ha svolto il ruolo di supporto dal muretto box già nella passata edizione della stessa 24 Ore di Daytona.
Balzan, assieme a Lacorte e Sernagiotto, ha svolto un test il 14 e 15 dicembre a Homstead con la Ferrari 296 GT3. Due giorni molto produttivi, che hanno ulteriormente rivelato il potenziale dell’inedita vettura di Maranello.
Per il team Cetilar Racing, l’obiettivo di quest’anno sarà quello di fare ancora meglio rispetto alla passata stagione, in cui ha conquistato una strepitosa vittoria nella 12 Ore di Sebring, un quarto posto nella 6 Ore di Watkins Glen e ha chiuso tre volte su quattro nella top-10.

C’è tanta emozione da parte nostra nel portare per la prima volta in gara la Ferrari 296 GT3, che per altro abbiamo già provato nei test con grande soddisfazione – ha commentato Roberto Lacorte – Sarà pertanto una sfida motivata ancora di più da questa novità. Essendo una vettura nuova, con cui abbiamo percorso soltanto pochi chilometri, dobbiamo concentrarci sull’affidabilità. La 24 Ore di Daytona di quest’anno ha una valenza particolare, dal momento che arrivano le Lmdh, che inaugurano la nuova era delle macchine regine dell’endurance. Ci sarà una grande attenzione sia per loro che per la classe GT, che rimane quella più numerosa e combattuta in assoluto, con tante vetture nuove in pista come Ferrari, Porsche e Lamborghini ed una line-up di piloti ancora più rafforzata. Siamo pertanto più che felici di bissare il nostro impegno nell’IMSA”.

Per Lacorte, Sernagiotto e Fuoco si tratterà della terza partecipazione alla 24 Ore di Daytona, dopo quella del 2021 con la LMP2, conclusa con un buon sesto piazzamento di classe, e quella dello scorso anno in cui hanno ottenuto il 14° posto nella GTD. Settima presenza invece per Balzan, la prima appunto con Cetilar Racing. Il programma della Roar Before the Rolex 24 inizierà questo venerdì con i primi due turni di prove libere, che precederanno ulteriori tre sessioni di sabato. Domenica la qualifica prenderà il via alle 13.25 ora locale (quando in Italia saranno le 19.25).

Primo test in Florida con la nuova Ferrari 296 GT3

Primi passi per Cetilar Racing in vista della prossima stagione IMSA, la seconda nel campionato endurance a stelle e strisce dopo la positiva esperienza di quest’anno.

La settimana scorsa, il 14 e 15 dicembre per la precisione, il team tutto italiano supportato tecnicamente da AF Corse è sceso in pista a Homestead, circuito vicino a Miami, in Florida, per due, attesissimi giorni di test con la nuova Ferrari 296 GT3, il gioiello del Cavallino Rampante che Cetilar Racing farà esordire a Daytona, a gennaio, in classe GTD, nel primo appuntamento dell’anno. Un buon test, con molti dati da analizzare in vista della 24 ore, come è da prassi in questi casi…

“Possiamo solo dire che scendere in pista per la prima volta con questa nuova, magnifica creatura Ferrari, è stato emozionante ed entusiasmante”, ha dichiarato Roberto Lacorte, che si è diviso il volante della nuova Ferrari 296 GT3 con Giorgio Sernagiotto e Alessandro Balzan, 3/4 della line up di piloti per il ROAR e la successiva 24 Ore di Daytona. “Sono stati due giorni molto produttivi, siamo soddisfatti. E non vediamo l’ora di confrontarci con le altre macchine a Daytona, in una classe che mai come quest’anno sarà competitiva”.

L’appuntamento con il ROAR a Daytona è a partire da venerdì 20 gennaio. Dal 26, con gara il 28 gennaio, il grande spettacolo della 24 Ore… 

Petit Le Mans: Cetilar Racing chiude in top 10

Top 10 in qualifica di Giorgio Sernagiotto e decimo piazzamento nella classe GTD per la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 del team Cetilar Racing che il pilota veneto ha diviso con Roberto Lacorte e il nuovo arrivo Ulysse De Pauw.

Una Petit Le Mans tra luci e ombre, quella che si è conclusa quando in Italia erano le prime ore di domenica mattina.
E con essa si è conclusa anche la prima stagione della squadra “all made in Italy” nella serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship.

Una stagione per tanti versi positiva, coronata dalla vittoria messa a segno nella 12 Ore di Sebring e dal podio sfiorato in occasione del successivo appuntamento di Watkins Glen, con Lacorte e Sernagiotto affiancati (come nell’apertura di Daytona) da Antonio Fuoco, questo weekend contemporaneamente impegnato in un altro campionato. E dal settimo posto finale (su un totale di 23 squadre) nella classifica della Michelin Endurance Cup, un risultato eccellente nell’anno da rookie del circuito.

Sul circuito di Road Atlanta, ad influire ulteriormente sul risultato finale sono state due penalità rimediate nelle fasi iniziali. Una per avere superato il limite di velocità imposto in corsia box e l’altra per il mancato rispetto del semaforo in uscita dalla pit-lane. A prendere il via è stato Sernagiotto, per poi cedere il volante a Lacorte. Quindi è stato il turno di De Pauw, autore di un doppio stint di guida. Gli ultimi quattro turni li hanno fatti in sequenza Lacorte, Sernagiotto, De Pauw e ancora Sernagiotto, che ha così tagliato il traguardo.

La gara di Road Atlanta è stata strana, falsata da un paio di penalità che potevamo evitare – ha commentato Lacorte – Però in gare così concitate ci stanno pure. Personalmente non ero tanto preoccupato, perché le abbiamo prese quando mancavano ancora sette ore di gare, su un circuito che si presta inoltre a molte safety car. Invece non ci sono state molte neutralizzazioni e inoltre eravamo in affanno, sicuramente anche per un BoP abbastanza pesante e anche per il fatto di non essere riusciti a trovare il setup giusto”.

Come avevamo intuito dopo le prove libere, è stata una gara difficile. Anche perché non eravamo così a posto come negli altri appuntamenti – ha aggiunto Sernagiotto – Siamo partiti dalla decima posizione, che di per sé era già un segnale che non eravamo al top. Abbiamo recuperato leggermente, ma poi siamo purtroppo incappati in un paio di penalità che ci hanno tagliato fuori dalla lotta per il vertice. In più, a differenza di tante altre volte, ci sono state poche bandiere gialle e questo non ci ha certo aiutato a proseguire la nostra rimonta”.

La mia prima esperienza in America è stata fantastica. Purtroppo abbiamo avuto un po’ di sfortuna con le penalità ed il setup della vettura che non ci ha consentito di lottare per le prime posizioni – ha spiegato De Pauw – Voglio ringraziare il team Cetilar Racing, Roberto e Giorgio per questa grande opportunità”.

Una gara non memorabile, come ha spiegato lo stesso Sernagiotto dopo l’arrivo, ma che in fondo ha rispecchiato quella che sarebbe dovuta essere per Cetilar Racing la stagione 2022; ovvero una stagione di crescita ed esperienza per arrivare ad essere più competitivi l’anno dopo. L’automobilismo americano è molto differente da quello europeo, con circuiti stretti e pericolosi, che non fanno alcuno sconto sugli errori commessi. Eppure l’equipaggio del team Cetilar Racing è andato subito ben al di là delle aspettative iniziali. Essere a Road Atlanta nei primi dieci, facendo delle buone performance, è stato qualcosa che è andato al di sopra del normale. Straordinario invece quanto fatto a Daytona, Sebring e Watkins Glen.

A Road Atlanta con un equipaggio inedito

Dopo una lunga pausa, la serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship ritorna in pista questa settimana, per il quarto e conclusivo appuntamento della stagione, e assieme ad essa anche il team Cetilar Racing.
Dopo avere conquistato quest’anno una memorabile vittoria nella GT Daytona in occasione della 12 Ore di Sebring ed un ottimo quarto posto di classe nel più recente round di Watkins Glen con Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, la squadra tutta italiana affronta la 25ª edizione della Motul Petit Le Mans con una novità.

Ad alternarsi sulla Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 come sempre gestita dalla AF Corse, oltre a Lacorte e Sernagiotto ci sarà infatti il giovane belga Ulysse De Pauw. Quest’ultimo (21 anni compiuti a inizio settembre), per l’occasione prenderà il posto di Fuoco, costretto a dare forfait a causa di un concomitante impegno.

De Pauw, nonostante la sua giovane età, è il neocampione Sprint Cup in classe Silver del Fanatec GT World Challenge Europe powered by Aws, nonché reduce dalla vittoria assoluta conquistata appena due settimane fa proprio con una Ferrari 488 GT3 della AF Corse sul circuito di Valencia, la seconda per lui messa a segno quest’anno dopo quella ottenuta nel primo appuntamento di Brands Hatch. Per lui, come per Lacorte e Sernagiotto, si tratterà del debutto sul tracciato di 2,54 miglia di Road Atlanta (nella Georgia), su cui i due piloti italiani hanno già svolto nei giorni scorsi una sessione di test.

Nella classifica della classe GTD, Lacorte e Sernagiotto occupano attualmente il quinto posto, a sole dieci lunghezze dai leader Brendan Iribe-Ollie Millroy-Jordan Pepper (McLaren). Ed anche in questa occasione verranno assegnati i punti al termine di ogni frazione di quattro ore sulle 12 complessive di gara.

Pensavamo che quella del Glen fosse la pista più emozionante e più rappresentativa del mondo delle corse americane; questo finché non abbiamo scoperto Road Atlanta, che è un tracciato ancora più impegnativo, con curve veloci e passaggi molto rischiosi che impongono un ritmo indiavolato – ha commentato Lacorte – Questa pista rappresenta per me la massima espressione della filosofia dell’automobilismo a stelle e strisce. Ciò significa però che dovremo tenere una condotta molto attenta, perché qui ogni errore si paga caro, ancora di più rispetto ad altri circuiti.Una pista con tante componenti di rischio, molto tortuosa e pertanto difficile anche per il traffico. In questa gara ci raggiungerà De Pauw, dal momento che per motivi strategici di collaborazione con Ferrari non potrà esserci Antonio Fuoco. Voglio dare un benvenuto a Ulysse, un ragazzo giovanissimo, con un palmarès eccezionale”.

Per tutti noi si tratta di un’ennesima nuova sfida, su una pista che non perdona, con vie di fuga inesistenti, dove confrontarci con i piloti americani sarà un ulteriore elemento di difficoltà – ha aggiunto Sernagiotto – Abbiamo una vettura ben bilanciata. Il feeling in generale è molto buono e sono davvero contento dell’arrivo di Ulysse, un giovane molto promettente, al quale voglio dare il benvenuto nella famiglia Cetilar Racing”.

Sono davvero strafelice di entrare a far parte della famiglia Cetilar Racing per prendere parte a questa mitica gara – ha spiegato De Pauw – Dopo una stagione ricca di successi in Europa, non vedo l’ora di affrontare questa nuova avventura in America, dove correrò per la prima volta. Personalmente cercherò di dare il meglio per aiutare Roberto e Giorgio a portare a casa un risultato importante. Un grande grazie a Cetilar Racing per questa fantastica opportunità”.

Il fine settimana di Road Atlanta prenderà il via giovedì con i tre turni di prove libere. Venerdì sono in programma invece le qualifiche, mentre sabato mattina si svolgerà il consueto warm-up. La Motul Petit Le Mans scatterà infine sempre sabato, alle 12.10 locali (quando in Italia saranno le 18.10), per concludersi 10 ore dopo.

Nicola Lacorte al debutto in gara nell’Italian F4 Championship

Dopo avere compiuto 15 anni lo scorso giugno, Nicola Lacorte è pronto a fare il “grande salto” debuttando in monoposto. Un esordio che il pilota toscano affronterà questo fine settimana sul circuito austriaco del Red Bull Ring, che si appresta ad ospitare il quinto dei sette appuntamenti dell’Italian F4 Championship.
Il figlio di Roberto Lacorte (quest’anno impegnato a sua volta nella serie americana IMSA Michelin Endurance Cup con il team Cetilar Racing) è reduce da un’importante gavetta nei kart, culminata con la partecipazione nei maggiori campionati con il team Kart Republic ed il supporto del programma Cetilar Academy.
In Formula 4 Nicola scenderà invece in pista proprio con il team Cetilar Racing, al volante di una vettura gestita dall’Iron Lynx, già squadra di riferimento nel campionato tricolore inaugurato nel 2014 dalla vittoria di Lance Stroll e che da quest’anno è aperto alle nuove Tatuus dotate di halo e rispondenti a tutte le più moderne normative tecniche.
Sugli oltre 4,3 km dei saliscendi del tracciato della Stiria, Nicola Lacorte ha in precedenza già completato quattro giornate di test; l’ultima all’inizio di agosto. Ma ha anche girato a Vallelunga, Monza, Mugello, Misano e Cremona, cercando di prendere quanta più familiarità con la vettura di nuova generazione.
Quella del Red Bull Ring è una pista abbastanza corta, molto tecnica e difficile, dove bisogna lavorare tanto sul dettaglio per limare centesimi su centesimi ad ogni curva. Un circuito che in ogni caso mi piace tanto, con un appeal e una collocazione naturale particolare“, ha commentato Lacorte “junior”.
Dopo un lungo ed intenso programma di test che ha visto Nico crescere ed acquisire sempre più esperienza, siamo arrivati finalmente al momento del debutto in gara – ha aggiunto Andrea Piccini, team principal del team Iron Lynx – Visti i risultati dell’ultimo test svolto proprio sulla pista del Red Bull Ring, siamo fiduciosi e crediamo che abbia tutte le carte in regola per ben figurare. Sicuramente le tempistiche tirate del weekend e la pressione del debutto in mezzo a tante vetture e a piloti più esperti, saranno una prova importante per lui. Siamo davvero curiosi di vedere come reagirà. Il fatto di sentirsi ormai a casa con la squadra, dopo avere lavorato per un anno con noi, e il fatto di avere ormai un metodo di lavoro solido lo aiuteranno molto”.
Alla partecipazione alla gara del Red Bull Ring, seguirà anche quella ai due conclusivi round di Monza e Mugello, entrambi in programma ad ottobre. Il tutto nell’ottica di un programma in pianta stabile nel 2023.
Domani motori accesi con le due sessioni di test collettivi, mentre venerdì sono in programma a partire dalle 14.15 i due turni di qualifica. La prima delle quattro gare (ciascuna di 25 minuti più un giro da completare) scatterà alle 9.10, seguita da Gara 2 che prenderà il via alle 14.45. Semaforo verde per Gara 3 domenica mattina alle 10.35, mentre l’ultima gara sarà riservata solo ai piloti che accumuleranno nelle precedenti il maggior numero di punti e scatterà alle 17.25, sempre con il live streaming sul canale YouTube del campionato e la diretta su ACI Sport TV.

Cetilar Racing è quarto nella 6 Ore di Watkins Glen

Non ha avuto l’epilogo che ci si attendeva per il team Cetilar Racing, la 6 Ore di Watkins Glen, terzo round della Michelin Endurance Cup che si disputa all’interno della serie IMSA WeatherTech Sportscar Championship
A scombinare i piani dell’equipaggio della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 gestita dallaAF Corse, è stata infatti una bandiera rossa esposta a 90 minuti dal termine per un violento temporale che ha interessato la zona del circuito. Un’interruzione tutt’altro che provvidenziale ai fini del risultato per Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, reduci dalla vittoria in GTD conquistata nella prestigiosa 12 Ore di Sebring, protagonisti di una condotta tutta in crescendo. Alla fine per loro è arrivato il quarto posto di classe, ma con un altro fuori programma nelle fasi conclusive senza il quale si sarebbe potuto ambire sicuramente al podio.
A prendere il via è stato Sernagiotto, nella sessione di qualifica di sabato autore dell’ottavo responso. Il veneto ha completato senza problemi il suo primo turno di guida, cedendo poi il volante a Lacorte, autore di un doppio di stint condizionato da tante neutralizzazioni. Quindi è salito in macchina Fuoco e poi ancora Sernagiotto.
Poi la bandiera rossa ed il restart in regime di Full Course Yellow con il cronometro a meno 35 minuti dal termine. Il quel momento Sernagiotto occupava la settima posizione. Dieci minuti dopo a rilevarlo al volante è stato quindi Fuoco. A 21’10” dalla fine le luci verdi, con il pilota cosentino che nel primo giro utile ha colpito e trascinato con sè un tabellone pubblicitario. Per liberare la sua vettura, Fuoco ha dovuto pertanto rallentare, scivolando nono.
Poi Fuoco ha proseguito con il suo solito ritmo sostenutissimo e alla fine è andato a raccogliere un piazzamento comunque positivo per i tre piloti, che erano tutti al loro debutto sui 5,4 km del tracciato del “Glen” ed i quali sono riusciti fin dall’inizio ad imporre un buon passo.
Abbiamo fatto un bellissimo lavoro, ma la sfortuna ci ha privato del podio. Fino alla bandiera rossa la strategia era perfetta. Negli ultimi minuti di corsa una Aston Martin si è persino fermata al nostro box quando Fuoco doveva “pittare” e siamo rimasti ulteriormente attardati. Poi, ancora, Antonio ha preso un cartellone pubblicitario che è andato sul parabrezza impedendogli la visuale e costringendolo a fermarsi lungo la pista per levarlo. Tra una cosa e l’altra abbiamo perso quei 14 secondi esatti che ci separavano dal terzo posto“, è stato il commento di Roberto Lacorte.
Sono state sei ore che sembravano 24 – ha spiegato Giorgio Sernagiotto – Partiamo dalla fine, col temporale che ha fatto sospendere la gara e un incidente molto grosso di una Lamborghini col pilota per fortuna Ok. Ancora prima, noi che all’inizio siamo rimasti un poco imbottigliati in mezzo al traffico; uno stint centrale infinito di Roberto, che ci ha fatto recuperare fino alla settima posizione. Fuoco che ha spinto come un forsennato. Io che ho fatto un buono stint e alla fine eravamo sesti prima dello stop, con una tattica perfetta. E purtroppo il cartellone che ha rallentato Antonio. Abbiamo ottenuto un buon risultato, ma peccato per il podio che sicuramente ci è sfuggito in extremis”.
Personalmente sono un po’ deluso – ha aggiunto Antonio Fuoco – A un certo punto avevamo un buon passo che ci permetteva di lottare con i primi, ma la bandiera rossa ci ha spezzato il ritmo. C’è un poco di amarezza perché abbiamo dato tutti il massimo. Ma ci riproveremo sicuramente alla prossima”.
Il prossimo appuntamento nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship per il team Cetilar Racing è in programma il primo fine settimana di ottobre a Road Atlanta, quando si disputerà la Motul Petit Le Mans, quarto e conclusivo appuntamento della serie di durata.

Pronti per il terzo round dell’IMSA Michelin Endurance Cup

Poco meno di cinque chilometri e mezzo di adrenalina pura. Quello di Watkins Glen è a tutti gli effetti un tracciato vecchio stile, con una storia importante: oltre ad avere ospitato consecutivamente dal 1961 ben venti edizioni del Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1, nel pieno degli anni Settanta (ed anche prima) fino all’inizio del decennio successivo è stato sede del Campionato Mondiale Sport.
Oggi la Six Hours of the Glen, rientra di diritto nel calendario della serie IMSA WeatherTech Sportscar Championship, terzo dei quattro appuntamenti della Michelin Endurance Cup che nel precedente round della 12 Ore di Sebring, lo scorso marzo, ha visto la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 del team Cetilar Racing, sempre gestita dalla AF Corse, conquistare la prima affermazione nella classe GTD.
Un’autentica impresa, quella della Florida, compiuta da Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto Antonio Fuoco, i quali adesso giungono a questo ulteriore appuntamento con una grande carica di positività e la concreta consapevolezza di poter fare nuovamente bene. E ciò a dispetto del fatto che per tutti e tre i piloti (unico equipaggio interamente tricolore al via con una vettura e una squadra anche esse “all made in Italy”) si tratterà della prima volta a Watkins Glen, fatta eccezione per la giornata di test svolta nel mese di maggio.
Nella classifica GT Daytona drivers Lacorte, Sernagiotto e Fuoco occupano attualmente il quinto posto, ma a sole cinque lunghezze dai leader Brendon Iribe/Ollie Millroy/Jordan Pepper (McLaren), che dividono il primato con Luis Perez Companc/Simon Mann/Toni Vilander (Ferrari). L’obiettivo sarà quello di fare ancora bene, intenzionati a portare ancora una volta in alto il “Cavallino”, che di 6 Ore ne ha vinta recentemente un’altra (quella del Paul Ricard, nel Fanatec GT World Challenge Europe powered by AWS, con lo stesso Fuoco ad alternarsi al volante di una vettura dell’Iron Lynx con Davide Rigon e Daniel Serra).
Quella di Watkins Glen è un’altra pista da scoprire, anche se in realtà vi abbiamo già svolto recentemente una giornata di test. Sicuramente è un tracciato velocissimo che richiede tanto cuore, con tutte quelle componenti di rischio e tecnica caratteristiche dei circuiti americani. Ancora una volta il mondo delle corse Usa ci riserva tante emozioni, sia per la tipologia dei tracciati su cui andiamo a correre ed anche per l’ambiente e la partecipazione del pubblico – ha spiegato Roberto Lacorte – Noi siamo pronti e abbiamo messo a punto la vettura, che è molto ben bilanciata. Con Antonio e Giorgio puntiamo a fare una gara regolare, affidandoci al lavoro sempre impeccabile di AF Corse e mettendoci come sempre del nostro”.
Quello di Watkins Glen è un circuito incredibile, vecchio stile. Una tipologia di tracciato su cui uno degli elementi chiave sarà la gestione del traffico – è stato il commento di Giorgio Sernagiotto – I test che vi abbiamo svolto si sono rivelati positivi, anche se nel weekend di gara ci saranno ovviamente delle variabili differenti. In termini di team, piloti e strategie sono comunque super tranquillo”.
Arrivo al “Glen” dopo avere ottenuto la vittoria in un’altra gara di sei ore, in occasione della 1000 Km del Paul Ricard. Nella serie IMSA con il team Cetilar Racing siamo invece reduci dal successo conquistato nella 12 Ore di Sebring. E adesso puntiamo nuovamente in alto… Abbiamo un bel potenziale e lo abbiamo già dimostrato“, ha infine aggiunto Antonio Fuoco.
L’appuntamento è per questo fine settimana, 24-26 giugno, con le due sessioni di libere in programma venerdì e sabato mattina. Sempre sabato, a partire dalle 13.20 locali (le 19.20 italiane) si svolgeranno le qualifiche. La gara prenderà il via domenica dopo il warm-up, con il semaforo verde alle 10.40 locali, quando in Italia saranno le 16.40, e verrà trasmessa in web streaming sul sito internet imsa.com.
Come sempre, Radio24 seguirà l’intero evento con i podcast di Carlo Genta. La prima delle cinque puntate di “American Race” dedicate alla tappa di Watkins Glen sarà on line giovedì mattina alle ore 11 disponibile in download sul sito internet di Radio24, Spotify e le principali piattaforme streaming.
La Six Hours of the Glen precederà la conclusiva tappa della Petit Le Mans, che si disputerà ad inizio ottobre sulla pista di Road Atlanta ed è appunto il penultimo appuntamento dell’IMSA Michelin Endurance Cup, dopo la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring.

Cetilar Racing guarda al Glen dopo il trionfo di Sebring

Manca un mese al prossimo impegno della Six Hours of the Glen, terzo degli appuntamenti dell’IMSA Michelin Endurance Cup. Un impegno a cui il team Cetilar Racing giunge dopo aver conquistato lo scorso marzo alla 12 Ore di Sebring uno storico successo nella classe GTD con la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 divisa da Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto Antonio Fuoco e gestita dalla AF Corse.

Una lunghissima attesa, interrotta nei giorni scorsi dai test svolti proprio sul tracciato di Watkins Glen, nello stato di New York. “Tornare in pista dopo avere vinto a Sebring ha un significato particolare che ho percepito in questi test che abbiamo svolto al Glen, che sono andati peraltro molto bene, con una vettura sempre ben bilanciata e prestazioni top – ha spiegato Roberto Lacorte – In generale ci sentiamo tutti più confidenti. In Florida, nella 12 Ore, abbiamo toccato con mano il significato di sapere gestire al meglio le gare americane dell’IMSA. Questo ci ha consentito di acquisire maggiore sicurezza e consapevolezza, facendoci anche carico della responsabilità di puntare a un altro risultato importante”.
La vittoria di Sebring ha permesso all’equipaggio del team Cetilar Racing di acquisire dei punti importanti, collocandosi attualmente quinti nella classificaGT Daytona drivers, a sole cinque lunghezze dai leader Brendon Iribe/Ollie Millroy/Jordan Pepper (McLaren).
Per Lacorte, Sernagiotto e Fuoco si tratterà della prima volta sulla pista di Watkins Glen. Un tracciato magico e difficile.
Quella del Glen è una pista incredibile. Finché non ci giri, non riesci a capire quanto sia “da paura”– ha proseguito Lacorte – Non avevo mai girato su un tracciato del genere. Un circuito velocissimo, dove vai forte dappertutto e gli errori non sono ammessi. Una classica pista americana rischiosa e bella”.
Eppure, per Lacorte questi mesi di attesa sono stati pienissimi, con il debutto di FlyingNikka, la nuova e avveniristica imbarcazione, racer che navigherà in modalità full foiling, concepita per la sfida nel mondo della vela di cui lo stesso pilota pisano è protagonista.
Il passo tra la 488 e la barca a vela, oggi è ancora più breve. Sia sotto l’aspetto fisico, quanto riguardo a quello delle tecnologie avanzate che vengono impiegate – sostiene Lacorte – Il rischio e la velocità dell’uno e dell’altro sport si sovrappongono, così come la componente organizzativa. Direi che c’è una continuità di gesti sportivi, che addirittura si portano dei contributi vicendevoli, con uno spirito di complementaritàDieci anni fa nessuno poteva mai immaginare una cosa del genere. La vela ha fatto un balzo in avanti enorme nell’ambito della tecnologia. Siamo arrivati ad avere dei mezzi dalle prestazioni inimmaginabili e in più si è aggiunta la componente del rischio, dell’incidente, che già fa parte del dna delle corse in auto”.
L’appuntamento è per il fine settimana del 25 e 26 giugno, con la 6 Ore di Watkins Glen che precederà a sua volta la Petit Le Mans di Road Atlanta a inizio ottobre. Un’edizione della gara americana che ha visto la Ferrari conquistare il suo ultimo successo assoluto nel 2001, ottenendo in totale sei trionfi.

12 Ore di Sebring: il trionfo di Cetilar Racing

Mezzora dalla fine e oltre 35 secondi di vantaggio sulla prima delle vetture inseguitrici. Un vantaggio che Antonio Fuoco, autore dell’ultimo stint di guida dopo essersi ripetutamente dato il cambio con Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto, tutti perfetti protagonisti sulla Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 di Cetilar Racing, riesce anche a estendere ulteriormente negli ultimi minuti disponibili.
L’oscurità avvolge ormai gli oltre 6 km del circuito di Sebring e il sogno tutto italiano di Lacorte, Sernagiotto e Fuoco si realizza. Cetilar Racing conquista il successo in quella che è la 12 ore più importante al mondo. Alla bandiera a scacchi la Ferrari gestita impeccabilmente dagli uomini della AF Corse chiude davanti a tutti nella classe GTD e lo fa con un margine importante di 49″348 sulla Mercedes di Daniel Juncadella, conquistando il settimo posto tra le vetture Gran Turismo dietro agli equipaggi Pro ed il 22° assoluto su un totale di 53 partenti.
Cetilar Racing riporta il tricolore nella 12 Ore di Sebring, secondo dei quattro appuntamenti dell’IMSA Michelin Endurance Cup2022. Un’impresa che per Lacorte (anima di un progetto vincente), Sernagiotto e Fuoco, tutti quanti al loro esordio assoluto sul difficile tracciato della Florida, si concretizza nelle fasi conclusive, quando Lacorte chiude la decima ora davanti a tutti prima di lasciare il volante al suo compagno. E da allora non ce n’è più per nessuno.
Una 12 Ore di Sebring che era iniziata con un ottimo settimo tempo di classe ottenuto da Sernagiotto nelle qualifiche di venerdì. Poi i primi 120 minuti convulsi: un contatto, un testacoda e qualche altro fuori programma. Ma la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 dell’unico team tutto italiano al via di questa endurance americana (l’endurance americana per eccellenza) aveva subito dato prova di potersi agevolmente inserire nella top-5. Il resto è storia.
Una vittoria, quella conquistata oltreoceano, che al team Cetilar Racing mancava esattamente da 6.721 ore, ovvero nove mesi e una settimana: da quel 13 giugno dello scorso anno in cui gli stessi Lacorte, Sernagiotto e Fuoco avevano ottenuto il successo di categoria nella 8 Ore di Portimão valevole per il Mondiale FIA WEC.
Questa vittoria rappresenta la quadra di un programma che aveva certamente tutti i numeri per fare bene – ha commentato Lacorte – Quello che doveva succedere a Daytona si è realizzato qui. Facendo le cose con criterio ed evitando errori importanti, ho visto che ci sono i vari elementi necessari, come Ferrari, AF Corse, Giorgio ed Antonio, per andare a vincere. Se quest’anno mi avessero chiesto quale sarebbe stata per me la gara più ambita, avrei risposto senza dubbio questa; perché conosco la storia di Sebring, mi appassiona e per me rappresenta un vero mito”.
Non eravamo neppure preparati a tutto ciò – ha detto a caldo Sernagiotto – Sia io che Roberto ed Antonio eravamo tutti alla nostra prima volta qui a Sebring. Però ormai lo sappiamo: AF Corse, Ferrari… rappresentano una garanzia. E noi siamo riusciti a dare il massimo in una gara difficilissima. Quella di Sebring è leggendaria. Nonostante qualche errore, di cui uno l’ho commesso io stesso, grazie alla strategia e tutto il resto siamo riusciti a vincere”.
È stata una gara di alti e bassi, ma nessuno di noi ha mai mollato sino alla fine – ha commentato Fuoco – Ci abbiamo sempre creduto, nonostante sembrava molto difficile riuscire in questa impresa, viste le condizioni della vettura dopo gli inconvenienti iniziali. I ragazzi del box hanno fatto un lavoro fantastico. Sono contento di questo risultato che meritiamo tutti. Credo inoltre che si potrà fare altrettanto bene anche in futuro”.
L’appuntamento con l’IMSA adesso si rinnoverà il 25 e 26 giugno, con la 6 Ore di Watkins Glen(New York). Ma prima ancora con i podcast di Radio24 condotti da Carlo Genta e dedicati a questa avventura americana e ovviamente alla vittoria di Sebring.